La località marinara di Cambados, santuario dei frutti di mare e del vino albariño, ci regala un percorso attraverso le sue cantine, i suoi musei dedicati al vino e i suoi storici pazos, palazzi signorili tipici galiziani.

Cambados offre un'esperienza enoturistica unica. Il vino albariño, che conquista il palato di esperti sommelier, si unisce alla sua ricca varietà di pesce e frutti di mare. Nelle sue strade, la monumentalità dei suoi pazos, case signorili e avite dell'aristocrazia e della nobiltà galiziana, potenzia il fascino di questa località marinara.

Ulteriori informazioni... 
- Parador de Cambados. Telefono: +34 986 542 250
- Museo Etnográfico e do Viño. Telefono: +34 986 526 119
- Cantina del Pazo de Fefiñáns. www.fefinanes.com

1º Giorno

Cambados, località monumentale e marinara

Giungeremo a Cambados in serata. Se decidiamo di pernottare in un edificio dal valore storico e monumentale, fa per noi il Parador, l'antico Pazo de Bazán, situato nel centro della località. Gli avi della scrittrice Emilia Pardo Bazán lo fecero costruire nel XVII secolo. Le sue pareti accolsero in passato il generale De Gaulle.

A festa do viño

Il Parador è accessibile dalla calle Príncipe, attraversando il Paseo da Calzada, un incantevole viale adornato da filari di pioppi, che la prima settimana di agosto si trasforma in un frizzante formicaio grazie alla Festa do Viño Albariño, di interesse turistico. In queste date invadono il viale decine di casette montate dalle migliori cantine della zona, che offrono i propri vini albariño a prezzi alla portata di tutti.

Il mare e le sue specialità

Attraversiamo il viale e giungiamo al Lungomare. In un susseguirsi di palme e spazi verdi, potremo percorrere un tratto di costa o addentrarci nel porto turistico. In entrambi i casi avremo davanti a noi le isole di A Toxa e Arousa e la penisola di O Grove. Nel mare si scorgono centinaia di bateas, zattere galleggianti per la coltivazione di cozze, ostriche e capesante.

Ci troviamo davanti ad uno dei depositi più importanti di fitoplancton del pianeta. C'è un motivo per cui queste rías (valli fluviali in cui si insinua il mare), e in particolare Cambados, sono definiti il santuario dei frutti di mare, oltre che del vino albariño. Tutti gli hotel, i ristoranti, i bar di tapas della località offrono nei loro menù una selezione di prodotti di eccellente qualità. Ne avremo una prova nel momento in cui ci sederemo a tavola a cenare.

2º Giorno

Un viaggio tra cantine e pazos

In questa giornata esploreremo a fondo la ricchezza enologica di Cambados attraverso le sue cantine e i suoi musei a tema.

Ci addentreremo nell'aristocratico quartiere di Fefiñáns, fino alla piazza che porta lo stesso nome. È la piazza più imponente di Cambados e una delle più belle della Galizia. Arriviamo in pochi minuti alla Calle Real, dopo aver attraversato la piazza Asorey. Rimarremo affascinati dal complesso artistico eretto attorno ad essa nel XVI secolo, e dichiarato bene di interesse culturale. Esso è formato dalla chiesa di San Benito, un belvedere conosciuto come Torre del Homenaje (maschio), un bell'arco-ponte in stile barocco e l'impressionante Pazo de Fefiñáns, del quale spiccano i balconi circolari situati su entrambi i lati dell'edificio.

La cantina di Fefiñáns

Fefiñáns accoglie dal 1904 la cantina più antica della località. La visita durerà all'incirca un'ora o forse un po' di più se la allunghiamo con degustazioni guidate dei tre tipi di vino albariño di sua produzione, e delle sue grappe. Susciteranno curiosità i suoi tipici filari, collocati a un metro e mezzo da terra per evitare la presenza di umidità. Li osserveremo lungo un ettaro di terreno dall'interno del pazo, palazzo signorile tipico galiziano. Possiede, inoltre, un magnifico bosco di specie autoctone e bossi centenari, accuditi con estrema cura.

Il percorso attraverso le sue sale di fermentazione, vinificazione e imbottigliamento ci permette di conoscere il processo di produzione. Le moderne tecnologie convivono in armonia con la vinificazione in barrique di rovere conservate in cantine in cui predominano la pietra e il legno.


"A te, mia Cambados
povera, nobile e sognatrice,
che al melodioso suono delle pinete
e protetta dai tuoi pazos leggendari,
dormi sdraiata al sole, sulla riva del mare"
.

"A ti, meu Cambados,
probe e fidalgo e soñador,
que ó cantareiro son dos pinares
e ao agarimo dos teus pazos lexendarios,
dormes deitado ó sol, á veira do mar"
.

 

Ramón Cabanillas

Lo splendore del Pazo de Fefiñáns

È possibile anche visitare l'interno del pazo. Attraversando le sue sale, i suoi corridoi e le sue stanze, apprezziamo i gusti raffinati della nobiltà galiziana che occupava paesi e città. La sua funzione di intermediazione tra gli agricoltori, il clero e la nobiltà per la riscossione delle tasse fu la base del suo arricchimento. Ne è un esempio la magnifica carta da parati che decora le sue sale principali, ispirata a scene orientali, portata da José Benito Pardo de Figueroa, primo marchese di Figueroa, quando era ambasciatore in Russia agli inizi del XIX secolo. Nella piazza d'armi predominano gli stemmi della viscontea di Fefiñáns e del marchesato di Figueroa.

Terra di pesce e frutti di mare

Dopo aver rallegrato il palato con il "principe dorato dei vini", come definì Álvaro Cunqueiro l'albariño, è ora di pranzo. Uno qualsiasi dei molteplici ristoranti e locali di tapas presenti nella località è una scelta azzeccata. Protagonisti dei menù sono il pesce e i frutti di mare, preparati in mille modi, anche a base di albariño. E non possiamo dimenticare le tipiche ostriche crude della ría (valle fluviale in cui si insinua il mare) condite con limone.

"Albariño, oro della terra
sole che accendi gli amori
illumini cammini
e fai dimenticare i dolori.
Albariño dolce e chiaro
amico mio ammaliante
ti berrò cantando
ti canterò bevendo" 
.

"Albariño, ouro da terra
sol que encendes os amores
alumeas corredoiras
e fas esquecer dores.
Albariño doce e craro
meu amigo feiticeiro
heiche de beber cantando
heiche de cantar bebendo" 
.

 

Ramón Cabanillas

 La cultura del vino attraverso cantine e musei                              

La serata ci offre nuove possibilità di scoperta enoturistica con degustazioni in cantine, a Cambados o in altre località. Diretti a Tremoedo, nel vicino comune di Vilanova de Arousa, troviamo alcuni esempi di cantine regie che coronano grandi o piccoli appezzamenti dedicati alla coltura della vite. È un tragitto non molto lungo attraverso strade secondarie (PO-9005 e strada di Deiro), perfetto per deliziare la vista con i dolci rilievi del paesaggio colmi di filari.

Se rimaniamo a Cambados, il Museo Etnográfico e do Viño è ideale per scoprire i segreti del vino di O Salnés e, in generale, della regione delle Rías Baixas. È stato uno dei primi in Spagna incentrato sulla cultura vinicola ed è oggi uno dei maggiormente documentati. Si trova in un'antica casa parrocchiale del XVI secolo, chiamata Casa Ricoy.

Rovine ricche di storia

La visita al museo è doppiamente attraente per la sua vicinanza alle rovine della chiesa di Santa Mariña Dozo, dichiarate Monumento Nazionale e che accolgono un cimitero. Questi resti tolgono il fiato, in quanto rappresentano, secondo Cunqueiro, il "cimitero più melanconico esistente". La chiesa è un esempio di gotico marinaro. Diverse ipotesi ne spiegano la distruzione parziale, avvenuta nel XIX secolo. Una è quella di un incendio, accidentale o doloso. L'altra racconta delle molteplici rivolte che avvenivano in quell'epoca. Oggi osserviamo la nudità esposta al cielo dei suoi archi, riccamente decorati da motivi circolari. Se ci troviamo in questo luogo nel momento in cui il sole cala sull'Atlantico dal Monte da Pastora, assisteremo a un meraviglioso spettacolo di giochi di luci tra gli archi.

Quando le giornate durano di più, possiamo allungare la nostra passeggiata di dieci minuti e salire sul Monte da Pastora. Godremo di un'ampia veduta della Ría di Arousa, valle fluviale in cui si insinua il mare. Nelle giornate particolarmente limpide si riesce a vedere il villaggio di Santa Uxía de Ribeira. Con quest'immagine negli occhi faremo ritorno all'hotel per cenare e rilassarci.

 

3º Giorno

Una passeggiata tra le rovine della torre di San Sadurniño

In mattinata, se ci alziamo presto e il tempo ci assiste, possiamo fare una visita alle rovine della torre di San Sadurniño, costruita nell'Alto Medioevo. Si trovano su un isolotto chiamato da Figueira, accessibile da un bellissimo ponte di archi quando la marea non è molto alta. Per arrivare attraverseremo le strade del quartiere di San Tomé, il più marinaro di Cambados.

 

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